I racconti del Premio Energheia Europa

Una donna da amare… un’altra da sposare, Mai Magdy

Menzione Premio Energheia Egitto 2023

La strada è affollata come al solito in tante strade nel Cairo. Si vede un sacco di gente, camminando come se fosse diretto verso un obiettivo ben preciso. Una donna sta negoziando con il commesso del negozio per ridurre il prezzo. Un gruppo di giovani è in piedi, passando un pò di tempo insieme, a raccontare barzellette. Affaciandosi alla finestra, guardando tutti ma vedendo nessuno, lei sta in piede, in attesa, con l’argento vivo addosso. Mentre è assorta nei suoi sogni d’oro, sente la mamma gridare: “Amal, Amal, dove sei? Sono ore che ti chiamo!!”
“Si, mamma, vengo subito” risponde.
Si è messa una gonna a righe rosa e nera, una maglietta nera, un berretto rosa elegante, dei collant neri, e scarpe bianche, indossando il profumo Gucci Flora. Amal è vestita per togliere il fiato.
“Perché sei molto elegante oggi?” le chiede la mamma, leggermente in apprensione.
“Esco con amici. Facciamo una bella festa di compleanno!” risponde Amal mettendosi il rossetto davanti allo specchio dell’ingresso.
“Il compleanno di Seif, no?” chiede la mamma, rilassandosi.
“Si, mamma.” Risponde Amal proprio mentre il telefono squillo “Devo andare via adesso. Arrivederci.” Aggiunge rifiutando la telefonato in arrivo e dando un bacio veloce alla mamma sulla guancia.
“Stammi bene e non fare tardi” dice la mamma, “Quando arrivi, fammi uno squillo. E torna a casa prima delle 22:00. Mi raccomando.”
“Uffa! Mi danno fastidio queste istruzioni!” sbotta Amal, “Ma perché devo tornare presto, mamma? Perché sono una ragazza, eh? Lo sai che significa essere una ragazza?” dice sentendo la rabbia che sale, “Significa che si é sempre sotto il controllo della famiglia. Se esce con amici, non si deve fare tardi, altrimenti sei considerata maleducata .. una stronza. Mio fratello é stato fuori fino a tardi senza nessun problema.” Conclude aprendo la porta di casa.
“Se tu fossi un ragazzo, avresti la libertà di comportarti come vuoi.” commenta la mamma, con l’aria di chi parla di un dato di fatto. Normale.
“Si, mamma… lo so, ma non sarei giudicata maleducata” dice Amal interrompendo di nuovo lo squillo del telefono. “Ok mamma. Non farò la stronza. Arrivederci” dice prendendo la borsetta e chiudendo la porta dietro di sé.
“Non vedo l’ora che si sposi per liberarmi da questa responsabilità!” dice la mamma a voce alta, mentre entra in cucina per preparare la cena.
Amal corre giù per le scale e viene accolta dal profumo speciale che sempre conquista il suo cuore. Seif è al volante, Sara e Mayar sono sedute sui sedili posteriori, ed il sedile anteriore accanto a Seif è libero in attesa di lei. Amal si accomoda. Durante il tragitto, la musica è troppo alta, mista alle risate e agli auguri di buon compleanno a Seif. Come pilota professionista di auto, Seif guida troppo velocemente come se fosse in gara con altre auto. Si dice che gioia condivisa, sia doppia gioia. Ma per Amal, la gioia è al di là. Quando sta con lui, sente che è al settimo cielo. Seif è l’amore della sua vita, e il suo sogno di libertà e di stabilità.
Giunti nel centro commerciale “City Stars”, vanno ad un bar per la festa. Adesso stanno cantando “tanti auguri” a Seif, e condividendo il momento del taglio della torta. Questi momenti di felicità volano e le ore passano come minuti. È felicità vera. Una felicità che si spera duri per sempre.
Sulla via del ritorno, Seif decide di dar loro di nuovo un passeggio. Prima porta Sara e Mayar alla loro destinazione, poi offre a Amal un giro in macchina.
“Grazie per la festa del compleanno.” Gli dice a un certo punto, “È stata una bellissima serata grazie a te. Lo sai che sei l’unico amore della mia vita e non posso vivere senza te?” Amal sente le guance in fiamme e il battito del cuore le giunge fino alle orecchie. Non riesce più a nascondere i suoi sentimenti per lui, che ha sempre manifestato con i gesti, ma mai con le parole. Alla fine, sfoga tutte le sue emozioni di amore nella speranza che tutti e due condividano un progetto di matrimonio. Ma c’è qualcosa che non va! All’improvviso la passione di Seif sembra spegnersi.
“Lo sai quanto ti amo e ho paura di perderti” dice lui con aria leggermente confusa, nel frattempo ha parcheggiato l’auto. “Non voglio che la nostra storia di amore finisca con il matrimonio.” Amal attonita replica con enfasi e ansia, “Ma come no? Se tu mi ami e anch’io ti amo, perché non creare la nostra famiglia insieme?”
“Non lo so. Non sono sicuro che ci sia compatibilità tra di noi.” Risponde Seif guardando fuori dal finestrino. La città è silenziosa a quest’ora, solo poche auto percorrono il lungo fiume. “E non sono sicuro di riuscire a mantenere una famiglia.”
In un istante, quel rosso di vergogna sulle guance di Amal si trasforma in pallore di delusione.
“Ma come non c’è compatibilità?! Come non è sicuro?! “Come non vuole che tutti e due siamo una famiglia?!” Molte domande si ricorrono nella sua testa, ma senza una risposta. Il silenzio è profondo, tanto che non si sente più il rumore del traffico… tanto che non riesce a sentire la rottura del suo cuore… tanto che non ascolta il filo delle domande in testa. Giunti a casa, Amal scende subito dalla machina e lo sente dire “Arrivederci”. Mentalmente gli risponde “A mai più rivederci”.
Sale le scale, entra nell’appartamento e si chiude subito nella sua camera. Il suono dei singhiozzi è accorato. Qualcuno bussa alla porta della sua camera, e lei chiede: “Chi è?” “Sono Aser”. Lei apre la porta e chiede brusca: “Cosa vuoi?”
“Lo sai che non sono soltanto tuo fratello, sono anche il tuo migliore amico.” Dice lui asciugandole una lacrima, “Dimmi cosa ti è successo?”
Lei racconta tutta la storia e gli chiede: “Se tu avessi una ragazza di cui sei innamorato, la sposeresti?”
“Che stupida! Cosa c’entra l’amore con il matrimonio?!” risponde Aser abbracciandola, “Un uomo può amare una donna e sposarne un’altra!”