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Lama Loco di Pino Creanza

Mercoledì 3  Settembre – Archivio di Stato, Via T. Stigliani, ore 19.00 – incontro con Pino Creanza, autore del fumetto Lama Loco con Gustavo Marotta e Romeo Gallo.
Lama Loco è il nuovo fumetto di quel genio di Pino Creanza, autore visionario, autore coraggioso, e narratore sorprendentemente lucido anche nella sua follia apparente, il cui protagonista, un lama dotato di un solo occhio assoluto che perfora la realtà e percepisce ciò che noi banali esseri umani non riusciamo più a percepire, è il veggente a cui è stata consegnata la stampella della visione profonda.
È una storia di viaggi dentro e fuori i sogni, di visioni, di cannibalismi simbolici, di personaggi monoculari e tri-oculari, di lotte e riconciliazioni che sembrano raccontare, in fondo, noi stessi, le nostre ossessioni e le nostre continue trasformazioni.
In superficie diverte, spiazza, a volte sconcerta, ma appena ci si addentra tra le sue pagine si intuisce che dietro le sue trovate grottesche si nasconde una riflessione profonda sulla frammentazione, sull’identità, sul modo in cui percepiamo — o non percepiamo più — la realtà, spaziando attraverso mondi sghembi, piani che si scompongono e si ricompongono, personaggi improbabili ma profondissimi, il tutto condito da un umorismo che scivola nel filosofico e ritorna al grottesco.
Sinossi
La storia, in tono volutamente farsesco, ironico e giocoso, è una sorta di percorso iniziatico in cui il
protagonista attraversa reiterate fasi di metamorfosi, dissoluzione e ricomposizione, una sorta di
meditazione sulla vita intesa come ciclo continuo di nascita e morte.
Il protagonista principale è Lama Loco, una specie di bonzo errante con un solo occhio e monco di
una gamba, che vive una odissea iniziatica di continue trasformazioni, andando ciclicamente
incontro a morte e rinascita, fino alla totale dissoluzione, che paradossalmente lo riporta al punto
di partenza.
In questa sua avventura si trova ad affrontare un feroce energumeno, Lama Stummo, che senza
motivo apparente ha come unico desiderio quello di annientarlo; il duello che li contrappone vede
Lama Loco vincitore, ma il premio che consapevolmente lo attende è un massacro rituale, in cui
viene ridotto in poltiglia, cotto e poi consumato/interiorizzato da una comunità di monaci assorti
in contemplazione.
Lama Loco transita così nell’Oltremondo, una sorta di limbo o stato di Bardo, dove accetta di
misurarsi con una serie di divinità irate che rappresentano i vizi che deve trascendere con il suo
reiterato sacrificio: essere divorato, digerito ed espulso, ogni volta mutato nella sua forma sottile.
L’ultima metamorfosi lo trasforma in un quadrupede in calore, che erra nell’Oltremondo alla
ricerca del suo partner, con cui infine si accoppia, realizzando all’ultimo istante che egli/ella altri
non è che Lama Stummo, il suo doppio, la sua opposta polarità.
Cessano così le distinzioni, gli opposti si ricongiungono e Lama Loco si risveglia alla sua normalità,
non senza portarsi dietro un residuo della sua avventura esoterica: un animaletto che lo adora e lo
perseguita al tempo stesso.
La storia è organizzata in 7 brevi capitoli inframmezzati da 6 “Sogni”, sequenze di tavole mute sul
tema della metamorfosi.
Chiude il libro una “intervista” che, restando nel tono complessivo del lavoro, esplicita il senso
degli avvenimenti.