I racconti "brevissimi di Energheia"

I brevissimi 2021. Il vestito bianco, Laura Ticchi_Genova

Anno 2021- Tema: Bianco

Frugo tra le tasche della giacca per cercare le chiavi di casa, giusto il tempo di superare l’uscio e arriva Oscar che mi accoglie con un breve miagolio. È il suo modo per salutarmi. Immersa nei miei pensieri, rifletto su quanto i piccoli gesti di Oscar mi rendano ogni volta la giornata migliore. Appena distolgo lo sguardo da Oscar e levo le cuffie dalle orecchie, esco dalla bolla che mi ero creata e mi rendo conto della confusione di questa casa. Sono passati quattro anni ormai e non è possibile che mio padre non abbia ancora voltato pagina. Molte volte quei giorni mi tornano alla mente ed ogni volta mi sorprendo, perché mi ero convinta di averli rimossi definitivamente. Cerco di fare un po’ di ordine e vedo la foto di mamma e papà ancora appoggiata sul comò. Chissà quando riuscirà a metterla via. In effetti, è una foto davvero bella. La mamma è elegante e sembra felice, ha un abito che la fa sembrare leggerissima, nonostante sia incinta. Mio padre invece indossa un abito blu, tutto impacciato e sorridente. Non lo vedo così da troppo tempo. C’è anche Francesca che tiene per mano la mamma, anche lei con un vestito svolazzante del suo colore preferito, quello con il nome di mamma. Sfioro con le dita l’incisione sulla cornice: “Bianca e Matteo”. Sono ormai sette anni che la mamma non parla con il papà. Lui sembrava essercisi abituato, all’inizio, almeno fino a quando…Oscar interrompe i miei pensieri con il suo miagolio. Lui lo sa quando penso a queste cose. Gli accarezzo la testa e lo prendo in braccio. Sicuramente anche a lui manca mamma, ma soprattutto gli mancherà Francesca…Oscar mi distrae di nuovo e salta a terra. Dovrebbe smettere di interrompere i miei pensieri, non si può sempre evitare la verità. Francesca adorava Oscar, passavano lunghi pomeriggi insieme e quando mamma e papà litigavano, noi stavamo sempre con lui in giardino. Dopo tre anni dalla partenza della mamma, Francesca non riusciva più a sopportare la tristezza di papà e così ha preso la sua decisione. Io ero a scuola e papà era a lavoro, quel giorno l’unico a casa era Oscar. Quando varcai l’entrata di casa, sentii il suo miagolio lontano. Proveniva dal bagno. Aprii la porta e vidi Francesca stesa a terra, indossava quel vestito che non era più del suo colore preferito, ma si era macchiato del rosso sangue che grondava dai suoi polsi.