Video degli incontri

Premio Energheia. L’incontro con lo scrittore Alessandro Zardetto.

Matera, 4 aprile 2011 – Via Ridola_
Presentazione del libro: “H2Oro”. Le mani di pochi sul bene di tutti.
L’acqua italiana rischia di essere strappata dal controllo pubblico e regalata agli interessi di affaristi, società per azioni e multinazionali
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60 miliardi di investimenti nei prossimi trentanni. L’oro blu in Italia rappresenta uno dei piatti più ghiotti che la politica ha servito sul tavolo dei privati. Malgrado la fortissima pressione dell’opinione pubblica e gli appelli lanciati da più parti, con la legge di riforma dei servizi pubblici, la numero 166 del novembre 2009, meglio conosciuta come Legge Ronchi, l’acqua diventa definitivamente una merce.

Una privatizzazione celata sotto le mentite spoglie della liberalizzazione del settore idrico che por­terà, secondo gli esperti, ricchezza nelle tasche di pochi e rincari in bolletta compresi tra il 30% e il 40% per tutti i consumatori. Un’assoluta controtendenza rispetto al quadro generale dell’Eu­ropa e del mondo In cui molti Paesi, tra cui la Francia e molti Stati del Sudamerica, hanno scelto di tornare alla gestione pub­blica dopo anni di disastrosa amministrazione privata del servizio idrico.

Un’inchiesta che ricostruisce le tappe della messa in ven­dita dell’acqua pubblica, dalla Legge Galli del 1994 e la nascita del «servizio idrico integrato» all’ultima legge fortemente voluta dal Governo Berlusconi.

Un viaggio attraverso le regioni italiane che più soffrono la logica del profitto, per scoprire chi realmente goda della mercificazione del bene più prezioso: da Arezzo, prima città in cui l’acqua è stata privatizzata, dove gli utenti pagano 400 euro l’anno a fronte dei 268 della media italiana, ad Agrigento in cui una famiglia per il servizio arriva a spendere anche 20mila euro in un solo anno.