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L’uniforme e l’anima. Indagine sul vecchio e nuovo fascismo

Lunedì 3 Maggio ore 21.00

presso la sede di Sui Generis – Via delle Beccherie_Matera

con Pierangelo Di Vittorio, filosofo e curatore del volume e Edoardo De Ruggieri di Psichiatria Democratica.

A seguire performance multimediale a cura del collettivo Action 30, con letture – tra gli altri – dei testi di Georges Bataille, Klaus Theweleit, Pier Paolo Pasolini, Michel Foucault, Gilles Deleuze, Félix Guattari e Umberto Eco, curati da Luca Acito e una performance visiva del disegno, collegato alle parole, a cura del fumettista materano Giuseppe Palumbo.

Pierangelo Di Vittorio si è laureato in filosofia e dopo un’esperienza presso il Dipartimento di salute mentale di Trieste, ora svolge Dottorato di ricerca di filosofia presso le università di Strasburgo e di Lecce. Attualmente lavora con Mario Colucci a una monografia su Franco Basaglia, il padre della Legge 180.

– Siamo subacquei dell’attualità che s’inabissano e riportano in superficie le tragiche perle degli anni 30. Cerchiamo di dare un po’ di profondità, un po’ di spessore storico a quello che potrebbe essere un “antifascismo” nel XXI secolo -. Così si definiscono i fondatori del Movimento Action 30.

Il movimento è fondamentalmente un’operazione di bassa politica (di politicizzazione radicale), che nasce dalla sensazione di vivere una strana riedizione degli anni 30: la guerra, la crisi, la decomposizione sociale, la ricomposizione carismatica, il conformismo, il diventare soldatini di massa e il fare fascio intorno al capo. Gli anni 30, anni di lacerazioni, ombre che generano altre ombre, presenza di doppi inquietanti. Si pensi, per esempio, alle vite parallele di due personaggi, per altri versi simili, come Georges Bataille e Martin Heidegger. Mentre il primo combatteva il fascismo alleandosi con le forze del basso materialismo, il secondo, dall’altra parte del Reno, faceva l’Icaro universitario e accettava la carica di Rettore sognando d’imporre al movimento nazionalsocialista la sublime guida della filosofia.

L’iniziativa cerca di ripescare dall’oblio l’operazione di Bataille per provare a percepire il fascismo e il razzismo di oggi, cercando di percepire, ed eventualmente contrastare, gli attuali processi di “fascistizzazione” degli individui e della società. Lo sport, il culto della performance, la figura del supereroe come modello di super-normalità, l’opposizione manicheistica tra bene e male e tra pace e guerra, i nuovi valori supremi della vita, della salute e della sicurezza, la cultura del management, la guida degli uomini “per il loro bene”.

Seguendo le direttrici che rendono la nostra quotidianità omogenea e conforme, la performance artistica tenta di far emergere gli elementi di radicalità individuando le laceranti ambivalenze che travagliano l’età moderna presenti e nel contempo di aprire spazi di possibilità politica.

Info: energheia@energheia.org