L'angolo dello scrittore

La richiesta di vincolo monumentale per i Sassi di Matera e per i moderni quartieri della città promossa da Città Plurale e Mutamenti a Mezzogiorno

Gli antichi Rioni Sassi di Matera
Gli antichi Rioni Sassi di Matera

Alla Direzione Generale per il Paesaggio, le Belle Arti, l’Architettura e l’Arte Contemporanee

Direttore Dott.ssa Maddalena RAGNI

Via San Michele, 22

00153 ROMA

Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Basilicata

Direttore Generale

Ing. Attilio MAURANO

Via XVIII Agosto 1860, n. 84

85100 POTENZA

Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici della Basilicata

Soprintendente Arch. Francesco CANESTRINI

Via dell’Elettronica, 7

85100 POTENZA

                                                                                                    e p.c.          All’Ufficio Patrimonio Mondiale UNESCO

                                                                                                                        Ministero per i beni e le attività culturali

Via del Collegio Romano, 27

186           ROMA

Al Sindaco

Comune di Matera

Oggetto:  1)Richiesta di vincolo monumentale per i Sassi di Matera;

2)Richiesta di vincolo monumentale  per i moderni  quartieri  di edilizia residenziale pubblica

realizzati a partire dagli anni  30’   a seguito  Leggi speciali di risanamento Sassi;

2)Richiesta di vincolo paesaggistico  per  l’intero territorio  del comune di Matera.

 

 

La Storia e le motivazioni

E’ consuetudine  parlare di storia di un luogo  partendo dall’esistenza di documenti scritti e verificati. Ma per un luogo dalle radici arcaiche come quello di  Matera le fonti significative vanno ben oltre i riferimenti letterari e di archivio. La sua genesi e la sua natura vanno fatte risalire alle radici della preistoria. La presenza dell’uomo senza soluzione di continuità, attestata fin dal periodo Paleolitico, gli elementi di funzionalità ecologica, le radici ipogee nascoste, rappresentano gli elementi da cui prende le mosse l’evoluzione urbana di Matera. Volendo percorrere la storia della città, attraverso momenti di sintesi, si passa dal periodo Neolitico, in cui appaiono i primi insediamenti stabili, all’Età dei metalli, dall’Epoca greca a quella Romana, dai Longobardi ai Normanni, dagli Svevi agli Angioini, dagli Aragonesi al Conte Tramontano, da Capoluogo della Basilicata all’assassinio del Conte Gattini, dall’Unità d’Italia e Brigantaggio alla visita del Presidente Zanardelli, dal Monaco Bianco alla Prima Guerra Mondiale, dall’ascesa del fascismo e Seconda Guerra Mondiale al dopo guerra e Risanamento dei Sassi, da Matera Patrimonio Mondiale dell’Umanità a Matera candidata a capitale Europea della Cultura 2019. I Sassi  e l’altopiano murgico sono l’esempio ancora vivente di quel mondo primordiale, indicato come Età della Pietra, miracolosamente conservato sino ai nostri tempi moderni. Contributo determinante per la conoscenza dei Sassi di Matera fu il libro di Carlo Levi “Cristo si è fermato a Eboli”. Carlo Levi pur narrando un luogo marchiato dalla povertà e dalla subordinazione sociale, esaltò i Sassi e la civiltà contadina quale luogo di fascino primordiale dove l’opera dell’uomo si rappresentava in tutta la sua evidenza e la sua forza. Negli anni  50’, a seguito le leggi speciali di risanamento Sassi, si avvia il processo di  svuotamento degli antichi rioni con l’esodo della popolazione verso i nuovi insediamenti, a partire dal borgo La Martella. La città,   grazie alle ingenti risorse pubbliche,  dopo aver approvato il nuovo piano regolatore, sarà interessata  da una imponente trasformazione  che durerà circa un ventennio. I protagonisti di questa grande operazione saranno funzionarie e tecnici della pubblica amministrazione  e  giovani liberi professionisti provenienti da tutta Italia. I nuovi quartieri, come da schede allegate, saranno progettati da professionisti che segneranno la storia dell’urbanistica e dell’architettura contemporanea. Tra questi ricordiamo Piccinato, Quaroni, Aymonino,  De Carlo, Fabbri e altri. Tali interventi, ancora oggi, sono oggetto di studio e di analisi rigorose da parte di organismi scientifici nazionali ed internazionali. Le scelte urbanistiche effettuate a Matera negli anni successivi provocheranno non pochi problemi. A partire dalla seconda metà degli anni 70’ il ruolo delle imprese di costruzioni  locali sarà dominante nel processo di trasformazione della citta. La lobby del mattone condizionerà, e condiziona tutt’oggi, pesantemente lo sviluppo della città. Negli ’80 e ’90 la città continuerà ad espandersi, divorando aree verdi o dedicate a servizi pubblici. Occupando tutti gli interstizi disponibili, dal centro alla periferia. La collina di Macamarda sarà cementificata e al posto del  cosiddetto centro direzionale si realizzeranno un insieme di palazzine residenziali che altereranno gravemente lo skyline e dunque il paesaggio intorno agli antichi rioni Sassi .

La città sembra oramai nella mani del potere del mattone grazie a un quadro legislativo nazionale e regionale che favorisce il continuo ricorso alla deroga agli strumenti di piano (piano casa 1 e 2 ). Grazie anche all’essenza di una strategia di tutela e di governo della citta e del suo territorio da parte della pubblica amministrazione, in tutte le sue articolazioni. In questo modo si devasta  il territorio, si mettono a rischio i patrimoni culturali storicamente determinati, si compromette la “polis” e la “res –pubblica” nel suo  profondo significato. Oggi Matera è una città ridotta in pezzi,  pezzi che non dialogano tra loro.  I quartieri pubblici moderni di risanamento, per la loro qualità insediativa e per il valore testimoniale, possono rappresentare un  elemento unificante  tra la città antica, oramai recuperata, se pure con qualche contraddizione, e la città contemporanea  priva di qualità e di servizi essenziali.  Ma come tutti sanno, da molto tempo i quartieri sono oggetto di interventi di risanamento e di spinte alla trasformazione che rischiano di compromettere la qualità degli edifici e dei tessuti edilizi. Si tratta molto spesso di lavori necessari  che richiedono competenza e giusta sensibilità. Il comune, come si sa, non è attrezzato per affrontato il problema della manutenzione dei tessuti moderni storicizzati, non esistono norme tecniche di tutela, disciplinari di intervento ne abaco dei materiali.

 

Siamo convinti che il buon governo della città  e del suo territorio debba passare attraverso l’emanazione di norme chiare di salvaguardia e tutela del patrimonio culturale.

I quartieri moderni di risanamento e buona parte del territorio rurale comunale, pur raccontando una parte  importante della nostra storia, sono privi di norme di tutela, per questo motivo rischiano profonde manomissioni.

Oltre ai Sassi, al centro storico, alle gravine e all’altopiano murgico, è necessario tutelare e valorizzare i borghi rurali e i quartieri moderni storicizzati, i versanti collinari, le serre, le piane e le “matine”,  l’intero paesaggio rurale.

Il territorio materano costituisce pertanto un “palinsesto”, “sovraccarico di tracce e di letture e riletture passate, che i suoi abitanti vi hanno inciso”, che va rispettato, conosciuto, e se possibile arricchito di  segni omogenei preesistenti.  Questo territorio è oggi soggetto ad una forte spinta trasformativa che  si presenta spesso assai poco rispettosa del contesto storico-morfologico-ambientale, che spesso ne compromette, irreversibilmente,  le qualità e l’identità (pensiamo agli effetti sul paesaggio urbanizzato del cosiddetto piano casa 1/2  con i suoi strumenti di deregulation, ai grandi impatti paesaggistici  prodotti  dall’istallazione di impianti industriali eolici,  cementificio,  discariche).

 

Considerato che la Corte Costituzionale ha riconosciuto il ruolo particolare delle Soprintendenze per l’avvio di “misure di tutela”  a  salvaguardia  di “beni  cui sono connessi  interessi primari per la vita  culturale  del Paese”,  al fine di  “conservare e garantirne la fruizione  da parte della collettività”.

 

Atteso che  alle Soprintendenze è  riconosciuta la funzione conoscitiva, vale a dire di ricerca, e che la loro missione  è quella di accrescere le conoscenze  sul patrimonio  e sui paesaggi,  di farli apprendere ai cittadini, di consegnarli alle generazioni future  migliorandone  lo stato di conservazione  e il contesto di fruizione.

 

Visti :

–         l’art 9 Costituzione – “La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica. Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione”;

–      il Decreto Legislativo 22 gennaio 2004, n° 42 “Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio” in

       particolare l’art. 10, 11 , 14,131,132,133 e 134;

–         la legge 771/86 “La conservazione e il recupero architettonico urbanistico ambientale ed economico dei rioni Sassi di Matera e la salvaguardia del prospiciente altopiano murgico sono di  preminente interesse nazionale” e i relativi Piani Attuativi;

–         la legge regionale n. 11/1990 di istituzione del parco regionale archeologico storico naturale delle chiese rupestri  del materano e relativo Piano del Parco;

–         le Convenzioni internazionali sui Siti Unesco e le motivazioni di iscrizione  nella lista “patrimonio mondiale  dell’umanità”  per quanto riguarda i Sassi e l’altipiano murgico, nel  1993;

–      il Piano Quadro dei Sistemi Culturali approvato dal C.C. 2005 comune di Matera;

–      la Carta dei Vincoli   PRG2007 comune di Matera ;

–         l’art. 118 Costituzione, comma 4 – Stato, Regioni, Città metropolitane, Province e Comuni favoriscono l’autonoma iniziativa dei cittadini, singoli e associati, per lo svolgimento di attività di interesse generale, sulla base del principio di sussidiarietà;

 

le  scriventi Associazioni  Città Plurale   e  Mutamenti a Mezzogiorno  di  Matera

 

 

CHIEDONO  alle SS. VV.

Per le ragioni sopra accennate

 

–  Che venga avviato l’iter  per riconoscere e sottoporre a vincolo di tutela monumentale i Sassi di Matera;

 

– Che venga avviato l’iter per riconoscere e sottoporre a vincolo di tutela monumentale e/o paesaggistico i  “borghi rurali, i quartieri e tessuti edilizi moderni storicizzati tra i quali  :

Spine Bianche – Serra Venerdì – La Nera – Borgo Venusio – Borgo La Martella –  Villa Longo – Rione Pini-

Rione Platani – Rione San Giacomo – Rione San Pardo – Rione Piccianello – Borgo Picciano A/B.

 

– Che venga avviato l’iter per riconoscere e sottoporre a vincolo di tutela paesaggistico  l’intero territorio rurale  del comune di Matera,  che comprenda le colline,  gli affioramenti calcarenitici, le lame e le gravine, le piane e i pantani, le matine e le serre, i boschi e la macchia mediterranea, i siti archeologici, le culture arborie e i seminativi, gli jazzi, le masserie , i casini e le ville di campagna e ogni altro segno parte integrante del paesaggio della campagna materana.

In attesa di riscontro, si chiede  inoltre alle SS. VV. di essere informati sul procedimento.

Le Associazioni:

CITTA’ PLURALE – Matera                                                   Mutamenti a Mezzogiorno

Il Presidente                                                                      Il Presidente

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Marino Trizio                                                            Michele Morelli

Planimetria del territorio di Matera Tav 1

Foto dei Quartieri di Matera