Futuro Remoto, I racconti Futuro remoto

Una nuova umanità_Gino Barsella

_Il futuro dell’umanità sono gli esseri umani; si riproducono, nascono, crescono, cercano nuovi e migliori orizzonti… Una società ha un futuro quando, frutto dell’amore, produce umanità. Non consumi, profitti, sviluppo – tutte cose importanti – … ma, davvero, umanità. Quando si creano vuoti, la società invecchia e cala l’entusiasmo per creare nuove generazioni, per godere dei bambini – non peso, problema… ma gioia pura –, per diventare genitori e poi nonni. Una nuova umanità arriva di là dove trabocca, ricca di futuro, a riempire questi vuoti.

Lo vediamo oggi a Lampedusa, diventata città simbolo di questo futuro remoto, che noi cerchiamo il più possibile di spingere più in là, di bloccarlo dietro muri di carta destinati ad essere soffiati via dal vento della novità, di renderlo sempre più remoto. Ma sono giovani, forti e studiosi, imparando la lingua arrivano al cuore, non alla periferia, della nostra società. Con energia conquistano anche premi letterari – per anni ho presieduto la giuria del premio Marenostrum, a Viareggio, per scrittori immigrati in lingua italiana. Quando venni a Matera, anni fa, a presenziare la cerimonia di premiazione dei giovani scrittori trovai – in quella meravigliosa città che profuma di Mediterraneo e terra santa – scrittori esordienti arrivati da un altrove africano e già capaci di esprimersi, meravigliosamente, in italiano.

La sensazionalità della notizia, invece, invade le nostre tivù e acceca la nostra comprensione. Come evitare l’invasione? Impossibile… eppure, incredibilmente siamo incapaci di capirne l’inevitabilità, la normalità, di percepire quanto questo futuro remoto sia in realtà così prossimo. E siamo così incapaci di goderne appieno la bellezza, la novità, la ricchezza che ce ne viene, a tutti! Perché tutti abbiamo bisogno di umanità, di futuro, di imparare l’amore. È la storia dell’umanità, fatta di gruppi umani che nascono, crescono e poi muoiono per rinascere ancora. E riempiono la Terra. “Dio benedisse Noè e i suoi figli, e disse loro: Crescete, moltiplicatevi e riempite la terra” (Genesi 9.1).

Il nostro egoismo e orgoglio ci nascondono la realtà, e ci fanno fare di una cosa naturale – e giusta, è nell’ordine della giustizia che la razza umana tenda a un riequilibrio delle risorse  – il problema della nostra era. È a causa di questo che molti, troppi, non hanno alternativa e si mettono nelle mani delle mafie e di organizzazioni criminali internazionali. La conseguenza è traffico di merce umana, violenza e morte, traffico di droga e armi, schiavitù e tragedie del deserto (chi le conosce?) e del mare. E troppi finiscono nel mercato del lavoro nero, che nutre i conti correnti e l’ingordigia di tanti dagli scrupoli di carta velina, e minaccia le basi della nostra sicurezza satolla. È forse colpa loro?

Dopo una quasi vita di lavoro con l’umanità che vive in Africa, da alcuni anni lavoro lungo la riva sud del Mediterraneo in mezzo all’umanità che fugge dall’Africa. Dio solo sa quanti “miserabili” incontro che, prima di arrivare al mare, non ce l’hanno fatta… e mai bucheranno il video che nutre la nostra ingordigia di notizie. In realtà non volevano fuggire, ma costruire – e molti ci stanno riuscendo – un futuro non più remoto per se stessi e tutta l’umanità. Mentre noi, nell’illusione di rendere il futuro sempre più remoto, mai sapremo ciò che stiamo perdendo.

Gino Barsella