Energheia Cinema, Il soggetto del cortometraggio

Premio Energheia Cinema 2004. Ferragosto, Lorenzo Rutolo_Ferrara

Premio Energheia Cinema 2004
Miglior soggetto per la realizzazione di un cortometraggio

Venerdì 15 Agosto ore 14.00. Il caldo  s’attacca alla faccia, come un foglio di cellophane. Il sole lascia filtrare silenzio soffocante e surreale dalle persiane socchiuse. La città sembra sciogliersi come un gelato di lava. Nino si è appena svegliato e già s’accende la prima sigaretta della giornata, il cui gusto s’impasta e mischia al gusto amaro e sbadigliato del risveglio, buttando il pacchetto di sigarette stropicciato e vuoto ai piedi del letto. Sul comodino una fotografia di ragazza lo guarda sorridendo. “FAN…”, sussurra Nino a denti stretti, prendendo la foto e buttandola in un cassetto del comodino stesso. CLACK. Il cassetto si chiude con un suono secco. Nino si alza dal letto, si stiracchia alla meno peggio e comincia a vagare per la casa, zigzagando tra mutande sporche, magliette buttate per terra, pantaloni, riviste di musica e d’arte, scatole di pizza d’asporto, bottiglie vuote di birra, coca, whisky, copertine di cd, finalmente raggiunge il salotto e comincia a cercare il cordless, sepolto tra le fessure del divano. Compone un numero… 1, 2, 3, 4 squilli a vuoto…
“FAN…”, Nino sussurra a denti stretti. Poi compone un altro numero… 1,2,3,4 squilli ancora a vuoto… sospira profondamente e d’improvviso comincia a “tartufeggiare” per tutto il salotto, alla ricerca di una sigaretta (quella che s’era acceso appena sveglio, era l’ultima). Spegne il mozzicone che stringe tra i denti e che ormai è arrivato alla lana di vetro e comincia a cercare minuziosamente tra i vari posacenere, straboccanti mozziconi e cenere. Non trova una sigaretta intera. “FAN…”; si accende uno dei centottantamila mozziconi e si dirige in cucina. Apre l’anta adibita al settore “prima colazione”, prende il barattolo del caffè, lo apre. Vuoto. “FAN…”, sussurra, sempre a denti stretti. Sul fornello c’è la macchinetta del caffè, la apre, residuo semi liquido, vecchio di chissà quanto. Lo mette a scaldare nel microonde. S’avvicina al frigo, lo apre: è deserto, a parte una birra gelata. Con aria soddisfatta Nino la prende, sta per aprirla coi denti… DRIINNNNNNNNN!!!!!!!!!!!!!!!!!!!. Il segnale sonoro del microonde lo spaventa, la birra gli cade, CRASH! Un rumore secco e definitivo. Nino osserva inebetito la birra schiumare sul pavimento “FAN…”.
Prende il caffè riscaldato, spegne il mozzicone e ne cerca un altro nel posacenere, stracolmo, sul tavolo, mentre tra i denti mastica la frase “Buon ferragosto”, in modo incomprensibile (compare la frase come sottotitolo). Torna in salotto, si siede sul divano e accende la televisione. Classico schermo grigio a puntini neri, per di più senza sonoro. Controlla i collegamenti, ma non ci hai capito un granché. Cerca di ripiegare sulla musica. Prende una compilation dei Cure, la inserisce nel lettore, seleziona la numero 4, “Friday I’m in love”, preme il tasto play, la musica non parte. Nino comincia a saltellare per il salotto, canticchiando la canzone selezionata, in modo svogliato, sottovoce, per cercare di non perdere del tutto la calma. Saltellando, saltellando… urta con un piede contro un mobile. CRASH! “FAN…”, mormora a denti stretti, girando su se stesso su un piede solo, tenendosi l’altro stretto nelle mani. Riprende il cordless, compone un numero… 1, 2, 3, 4… 10 squilli.
“FANCULOOOO,
F A N C U L O O O O O O O O,  F A N C U L OOOOOOOOOOOO!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!”.
Nino comincia ad urlare come un forsennato, girando in tondo in mezzo al salotto. Poi si ferma di botto. Ha un’idea. Guarda fuori dalla finestra, annuendo compiaciuto. Prepara la sacca con il necessario per la piscina, prende le chiavi ed esce. Dieci secondi dopo: “DRUUMMMM… DRUUMMMMMMMM”, classico temporale estivo, torrenziale ed inaspettato. Durata tredici secondi netti. Nino rientra in casa bagnato fradicio.
“FANCULOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO!!!!!!!!!!!!!!!!!!!”.
Butta la sacca per terra e l’allontana con un violento calcio. S’accende l’enensimo mozzicone e nota che anche l’accendino gli si sta scaricando, il caldo è insopportabile. Nino gira in boxer per la casa, il tasso di umidità è allucinante. Decide di farsi un bagno. Prepara la vasca e ci si immerge, dopo essersi scolato la boccetta di “valium”. Comincia a sentirsi stanco ed intorpidito. Se ne sta andando per sempre. In quel momento, con la coda dell’occhio, vede spuntare un pacchetto morbido di Marlboro rosse dalla tasca posteriore destra di un paio di Jeans buttati in un angolo, vicino al water… il pacchetto, ancora incellofanato, sembra sorridergli… cerca d’alzarsi, ma ormai il valium è in circolo… sta perdendo le forze, se ne sta andando… non riesce più a muoversi, ormai… in quel preciso momento comincia a squillare il cordless… dove l’ha lasciato? Non lo ricorda ed è sempre più stanco… il cd parte all’improvviso ed espande la melodia di “Friday I’m in love”, per tutta la casa, ad altissimo volume… il telefono continua a squilalre. Nino si sente sempre più stanco, sempre più pesante… cerca d’alzarsi, ma è tutto inutile, l’acqua lo imprigiona. Annaspa, sente che se nesta andando… mentre sta sprofondando sott’acqua, mugola sottovoe “MA VAFF… A… N… CULO…”.
Scompare sotto la superficie dell’acqua, mentre telefono, cd e tv continuano a rumoreggiare violentemente.
D’improvviso tutto ritorna ad essere immerso in un silenzio completo. La tv si accende su MTV che trasmette unaversione lieve di “Empty” dei Cranberries.
La canzone sfuma in dissolvenza.