I brevissimi 2024 – Le stelle brillano solo se qualcuno le incoraggia, Nunzia Lospinuso_Montescaglioso(MT)
Anno 2024 (Le stagioni: Inverno) – finalista
In una umida e malinconica serata, al tramonto o quasi, Allison continuava dicendole: “Vai, piccola stella, continua così. Credi ardentemente nei tuoi sogni e vedrai che raggiungerai i tuoi obiettivi professionali. So bene che ce la puoi fare, ce la fai sempre. Ce la farai anche questa volta”. Zoologia e gli artropodi in particolare non sono la fine del mondo per te. Su Chloé, ce la puoi fare, ricordalo. E allora, quasi inaspettatamente e in maniera leggermente presuntuosa, balena nella mente di Allison una domanda alla quale non è mai riuscita a trovare risposta. Quanto spesso capita di pensare di non farcela e di porsi dei limiti inaccettabili e ingiustificabili? Quanto spesso accade ciò? Troppo, davvero troppo. E nessuno riesce a trovare una valida risposta, o meglio, la risposta c’è. Il problema è che non si è abbastanza realisti da accettarla, ci si sforza di non crederci che a tutto c’è una soluzione e si continua ad andare avanti così, così come se il mondo stesse per crollare da un momento all’altro e come se le pareti di questa stanza si restringessero sempre più, quasi a toglierci il fiato. No, questo non può accadere. Assolutamente no. Non può essere sempre inverno. Abbiamo bisogno di luce e di brezza primaverile. Ed è così che Chloé si sente quando si convince di non ricordare nulla a due giorni dal suo penultimo esame universitario della sessione autunnale di quel dodici settembre. Sì, dodici settembre. Un numero a caso che non sembra essere così a caso. Dodici come i phyla di zoologia da ricordare e le varie classificazioni, dodici come i giorni durante i quali Chloé ripeteva incessantemente i vari argomenti, dodici come le lacrime versate in quell’istante, o poco più. Dodici come le volte in cui sua sorella Allison le ha detto di continuare a studiare e di non abbandonare tutto solo per una giustificabile paura di fallire. Giustificabile paura perché è del tutto accettabile. Sfido chiunque. Chi non ha mai pensato di abbandonare tutto solo per paura di sprofondare negli abissi e di non risalire mai più? Spoiler: tutti lo pensano, pochi lo dicono e lo riconoscono. Dodici come le parole di conforto e di incoraggiamento pronunciate dalla dolce voce di Allison. Stellina, ce la puoi fare. Sei più forte di quello che pensi. E così, queste parole rimbombano nella testa della piccola Chloé. Saranno davvero così efficaci da permettere a Chloé di riprendere a ripetere gli artropodi e i molluschi, i suoi due più grandi incubi per questo esame? Forse sì, forse no. Allison è così brava con le parole che sua sorella cambia repentinamente umore e riprende a studiare. Il tutto accade sotto l’occhio vigile e attento di Allison. Nel momento in cui la piccola Chloé solleva gli occhi dal manuale, Allison sa che sua sorella comincerà a ripeterle l’argomento in questione. Il segnale convenuto era proprio quello: un semplice sguardo. Semplice e puro allo stesso tempo. Uno sguardo sincero e tenero. Come avrebbe potuto evitare di aiutarla o semplicemente inventare una scusa e uscire fuori di casa? Uno sguardo così non lo dimentichi. Ti resta come tutti quegli altri occhi dolci che la nostra cara Allison ha incontrato nei mesi precedenti quando aiutava i bambini a svolgere i compiti delle vacanze in vista del rientro scolastico. Allison aiutava tutti sin da piccola. Amava ascoltare gli altri e spiegare loro argomenti. Lo faceva con una tale naturalezza e semplicità che sembrava fosse perfetta in quel ruolo da insegnante. Sì, non a caso il suo sogno era insegnare. Sin da bambina giocava a fare la maestra e si metteva in salotto a spiegare, leggere, correggere le verifiche. Tutto questo perché, così diceva, voleva allenarsi in modo da essere preparata per il suo futuro lavoro. Non è facile essere un’insegnante e gestire tutte le situazioni correlate. Ma lei amava alla follia tutto quell’ambiente che avrebbe fatto qualsiasi cosa per essere, un giorno, dall‘ altro lato della classe, seduta alla cattedra. Un giorno sarebbe accaduto anche per lei e sarebbe stato un sogno. Davvero. Su, continua stellina. Sei stata bravissima. Vedrai che l’esame sarà più facile del previsto. E un sorriso ampio si stampava sul volto delle due sorelle. E la piccola Chloé ridacchiava perché sapeva che sua sorella l’avrebbe sempre aiutata e soprattutto, sapeva che ce l’avrebbe fatta. Ce l’avrebbe fatta perché glielo diceva sua sorella. Ecco perché. E così, quella stanza si riempiva di parole di incoraggiamento, di sorrisini, occhi dolci che trovavano conforto e tanta positività. Ricorderò sempre quegli attimi. Li ricordo ancora. Lo ricordo soprattutto adesso che mi ritrovo qui, seduta, durante il mio primo giorno di insegnamento. È inverno inoltrato fuori ma nel cuore di Allison no. Non può essere inverno se mi ritrovo a realizzare il mio sogno. Sto attendendo che suoni la campanella e che questa classe si riempia di vita, di gente, di voci e di sguardi che dicono tutto. Vedi Chloé, per una volta posso dirlo anche io, ce l’abbiamo fatta! Noi, instancabili e irrefrenabili sognatrici.
Nunny




