I Brevissimi 2025 – Fortuna i gerani, Matteo Cianci_San Benedetto del Tronto(AP)
Anno 2025 (Le stagioni: Estate) – Menzione
Lo sguardo di mia nonna era malinconico, lo è sempre stato ma quella domenica come non l’avevo mai visto. Era sulla veranda circondata dai suoi amati gerani, la luce calda del mattino la illuminava come fosse una santa. Non ci sentiva più tanto bene ma la vista era ancora quella di una ragazzina. Sarà stato un caso che si chiamasse Lucia? Non credo, al caso non ho mai creduto. Avevo poco più di dieci anni e come ogni estate venivo parcheggiata a casa sua. Ero una bimba timida, non proprio di compagnia ma questo non le importava e anzi, pareva amasse quel silenzio, quella comunicazione fatta di sguardi. Era contenta di occuparsi di me e lo percepivo, posso dire con certezza che l’ho amata più di quanto non abbia amato mia madre. Questa però è un’altra storia.
Quel pomeriggio, come dicevo, era diversa, assorta nei suoi pensieri. Guardava fuori, gli occhi fissi sulla piazza, un gruppo di adolescenti giocava a nascondino. Lo sguardo sembrava attratto da quel quadro fatto di gioventù e spensieratezza. Il corpo era proteso verso la finestra, come se volesse spiccare il volo. Poi d’improvviso il suono delle campane, era l’ora di andare a messa. Di solito al primo rintocco si faceva un segno della croce ma non quella volta. C’era qualcosa che non andava, era chiaro. Si limitò ad indietreggiare per sprofondare nella poltrona di vimini, stanca come se avesse lavorato in miniera. I gerani tutt’intorno sembrava la abbracciassero. Non so cosa mi prese, non era da me, ma sentii il bisogno di dire qualcosa. “Nonna, non essere triste! È appena iniziata l’estate!”. Che cosa stupida a pensarci oggi ma avevo dieci anni ed è il massimo che riuscii a fare. Glielo dovetti ripetere più di una volta e quando capì fece un sorriso amaro e accarezzandomi disse: “L’estate non comincia per tutti lo stesso giorno, per alcuni non inizia mai.”. Non avevo idea di cosa volesse dire e per tanti anni non lo capii davvero. Poi si avvicinò alla sua pianta di geranio preferita, accarezzò prima i petali e poi vi poggiò il naso per annusarne il profumo. Quel respiro le ridiede animo, “Fortuna i gerani!” disse. Mi guardò con una dolcezza che non dimenticherò mai.
Mia nonna Lucia morì qualche giorno dopo.
Mi manca ancora tanto.
Mi manca l’estate.




