Appunti di viaggio

Energheia si muove sul binario della produzione culturale per esprimere fermenti creativi inediti e originali.

_ di Raffaello de Ruggieri_Presidente Fondazione ZetemaMatera_

L’incontro tra Energheia e Zetema non è solo frutto di una contiguità territoriale, bensì di valori e strategie comuni, nella convinzione che ogni iniziativa culturale deve trasformarsi in strumento di cultura, cioè in strumento fondamentale di formazione, capace di costituire presidi non solo di studio e di documentazione, ma soprattutto di ricerca e di produzione.
In questo quadro di riferimento la prima assonanza tra i due enti è quella lessicale ed è offerta dalla identificazione del rispettivo lavoro culturale in un termine della classicità greca, humus irrinunciabile del nostro essere mediterranei.
Energheia quale traduzione moderna della tensione aristotelica di manifestazione dell’essere, cioè quale capacità di esprimersi; Zetema quale termine legato all’azione della ricerca, all’impegno di trasformare la riflessione applicativa in prodotto culturale.
Non si vuole certamente inseguire l’identità di un lontano passato e l’orpello di un classicismo di maniera, ma ispirarsi a una forte concettualità per farla funzionare come motore creativo di nuova cultura, come simbolo intriso di profondi significati e di provocatorie sfide.
La seconda affinità è caratterizzata da un percorso in controtendenza. In un momento di diffusa banalizzazione della cultura, utilizzata spesso per lucrosi eventi spettacolari, impegnarsi nell’affermazione di progetti di nuova cultura diviene un forte segnale distintivo.
Oggi l’uso standardizzato della cultura è vissuto come energia esteriore, da osservare e da consumare passivamente, senza stimolazioni. Ma la cultura non può essere un bene inerte né può essere contrabbandata come uno dei tanti servizi.
La cultura è la condizione della esistenza di una comunità ed il rapporto con la produzione culturale deve divenire occasione di educazione alla creatività, quale antidoto alle massificazioni, alle oppressioni, alle inerzie, proprio perché la cultura è per sua natura rivoluzionaria.
Energheia e Zetema, quindi, si muovono sul binario della produzione culturale per esprimere fermenti creativi inediti e originali. Le ispirazioni affidate ai saggi letterari del Premio Energheia si coniugano perfettamente con le diversificate ricerche della Fondazione Zetema e dirette a esprimere scientificità e specificità.
L’ultimo e più straordinario legame tra i due enti è rappresentato dalla città di Matera: un luogo senza età, sintesi unica della perenne vicenda dell’uomo.
Il grumo di rocce e di case identificativo della città è la testimonianza del rapporto continuo dell’uomo con la necessità di sopravvivere e di esprimersi. Una umanità mai sconfitta e sempre in grado di rigenerarsi in un ambiente straordinario che è stato per millenni sicuro rifugio e continua fonte di stimolazione e di ricerca, capace di produrre opere diventate patrimonio culturale del mondo.
I suoi antichi rioni, i Sassi, rappresentano la sintesi essenziale della esistenza dell’uomo, una preesistenza che indica, senza soluzione di continuità, il passaggio dalla conoscenza alla verità, un rapporto tra l’uomo e il tempo, tra l’uomo e la natura.
Queste splendide combinazioni, rappresentative di un comune percorso culturale, non potevano essere ignorate, andavano gemellate e rinsaldate nel tempo proprio perché la classicità è servita per rubare ai termini Energheia e Zetema la forza vitale da innestare in presidi di nuova cultura.

Nella foto_Un’immagine dell’iniziativa “Lentamente” 2001