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L’umiltà del male secondo Franco Cassano

 Il Quotidiano – venerdì 17 giugno 2011_

Proseguono gli incontri sule tematiche inerenti la società e l’economia, promossi dall’associazione Energheia. Fissato per lunedì 20 giugno 2011 alle ore 20.00 in Via Ridola, nei pressi della libreria dell’Arco a Matera la conversazione tra il filosofo Alberto Scarponi e il sociologo Franco Cassano, – autore quest’ultimo del libro: “L’umiltà del male” (Ed. Laterza) -, sul necessario rinnovamento culturale della sinistra.

Dopo gli incontri con Serge Latouche sulla “Decrescita serena”, Stefano Bartolini sul “Manifesto per la felicità”, ovvero i nuovi indicatori della qualità della vita. – Benessere Interno Lordo(BIL) e Roberto Vacca sulla conoscenza, necessaria per una società matura, controversa, prospera e libera, è il momento dell’analisi politica della società.

“Nella partita contro il bene, il male parte sempre in vantaggio grazie all’antica confidenza con la fragilità dell’uomo. Chi vuole annullare quel vantaggio deve riconoscersi in quelle debolezze, invece di presidiare cattedre morali sempre più inascoltate”. Secondo il Professore di Sociologia all’Università di Bari, “Senza un’elite competente e coraggiosa la politica muore. Ma questa spinta morale deve sapersi confrontare con la maggioranza degli uomini, misurarsi con la loro imperfezione, deve diventare politica. Come dimostra la figura del Grande Inquisitore, il male è un lucido conoscitore degli uomini e fonda il suo regno sulla capacità di coltivarne le debolezze. E sa adattarsi ai tempi, perché ha imparato a cambiare spalla alle sue armi: una volta esaltava la sottomissione, oggi offre con successo e su tutti i canali dosi crescenti di volgarità ed esibizionismo. Se vogliono far crollare questo potere, i migliori devono smettere di specchiarsi nella loro perfezione. Da sempre i Grandi inquisitori usano questo sentimento di superiorità per isolarli da tutti gli altri, per ridicolizzarne l’esempio e renderli innocui. Chi spera negli uomini deve inoltrarsi nella zona grigia dove abita la grande maggioranza di essi, e combattere lì, in questo territorio incerto, le strategie del male”.

“Chi non vuole rimanere rinchiuso nel narcisismo etico, rischia molto, essendo esposto continuamente al pericolo di perdersi, all’illusione di dominare, ma che in realtà lo sta dominando. E può quindi accadere che un mattino, mentre si guarda nello specchio, egli scopra riflessa nel vetro la figura del Grande Inquisitore”.

L’autore, insieme al filosofo Alberto Scarponi, dibatteranno delle problematiche sollevate, nel corso della serata.