Rassegna Stampa Associazione, Rassegna stampa degli incontri

Presentati i libri di Cilento, de Giovanni e Fontana

Il Quotidiano – Domenica 13 Settembre 2009

L’Energheia a Sciandivasci

Simonetta Sciandivasci, scrittrice di 24 anni, di Matera, con il racconto “Costole”, è la vincitrice della quindicesima edizione del premio letterario Energheia, ieri sera a Matera. La giuria – composta da Antonella Cilento, Maurizio de Giovanni e Giorgio Fontana – ha premiato il romanzo della scrittrice materana che racconta della gravidanza difficile di una ragazza che è alla fine di una storia d’amore. Venerdì scorso, invece, i giurati hanno incontrato il pubblico.
Il commissario Ricciardi, Aquila e Nina, Kamal e Josè, sono i personaggi delle storie raccontate in tre libri diversi per genere e per stile dagli scrittori Maurizio de Giovanni, Antonella Cilento e Giorgio Fontana, che ieri sera hanno decretato il vincitore della XV edizione del Premio letterario Energheia.
Gli ultimi lavori degli scrittori sono stati presentati venerdì sera dagli stessi autori, coordinati dal giornalista Michele Casella.
La narrazione di “Isole senza mare” di Antonella Cilento inizia con una domanda: “Cosa porta una donna di oltre ottant’anni a tentare il suicidio?”.
Nina, anziana vedova sarda, erede di una famiglia esule dalla Spagna, e Aquila, contessa spagnola fuggita in Italia con la sua famiglia a causa della persecuzione ebraica, intrecciano le loro vicende tra Ottocento e Novecento.
La scrittrice segue nel presente le vicende di sua zia Nina e dei suoi infelici amori, ricostruendo una vicenda familiare di avventure, che si conclude nella Napoli attuale.
Nel passato, invece, Aquila incontra il destino avverso che, da privilegiata, la trasforma prima in prostituta, poi in mantenuta, amante del più grande collezionista d’opere d’arte dei suoi tempi. Giovanni Pietro Campana, anche grande truffatore.
“E’ un romanzo storico, di matrice autobiografica – ha spiegato l’autrice – che mette a confronto due storie parallele: da un lato abbiamo un romanzo familiare, storico, dall’altra una ricostruzione di una storia passata, frutto di pura invenzione. In entrambi i piani narrativi è messo in risalto un tema fondamentale: l’incapacità di queste due donne di realizzarsi, se non attraverso l’amore”.
Il filo conduttore del libro “Babele 56” di Giorgio Fontana è invece un mezzo di trasporto, un autobus (N.56) che percorre su e giù via Padova a Milano ed è affollato da persone di nazionalità diverse.
Costituito da otto storie che danno vita ad altrettanti personaggi, il libro affronta un tema oggi di grande attualità: l’immigrazione in Italia. “Questa strada, – ha spiegato Fontana – dove io abito, racconta una storia ad ogni passo e ogni storia è fatta di un colore diverso. È un vero e proprio reportage sugli immigrati a Milano, a cui ho voluto dare un taglio narrativo e non giornalistico di inchiesta”.
Lo scrittore partenopeo Maurizio de Giovanni è l’autore di “Il posto di ognuno”, terzo libro di una trilogia di gialli, ambientati nella Napoli degli anni Trenta. Il protagonista è il commissario Ricciardi, un solitario, che non ama eseguire gli ordini che gli vengono impartiti; non ben visto dalla gerarchia fascista che lo controlla, ma lo lascia lavorare.
“Ho iniziato a scrivere solo qualche anno fa – ha detto lo scrittore – grazie ad un elaborato di otto righe, scritto durante il laboratorio, con il quale ho partecipato ad un concorso. Eravamo all’interno del “Caffè Gambrinus”, a Napoli. Ho visto passare oltre le vetrate una bambina che aveva un’espressione triste. A quel punto mi sono chiesto come sarebbe se ognuno di noi potesse vedere il dolore degli altri e così ho iniziato a raccontare. Vinsi quel concorso e da quel momento è iniziata la mia avventura in campo letterario”.
Giudizi positivi dei tre scrittori sulla manifestazione, vista come un’ottima occasione per convincere la gente a dedicarsi alla scrittura.