L'angolo dello scrittore

Il Mosaico invisibile di Andrea Galgano.

andrea galgano_ Commento di Stefania De Toma_

Adoro sfogliare i cataloghi delle case editrici.

Quelli che preferisco hanno le foto degli autori , in bianco e nero,  su primi piani a tutta pagina o in pose rubate con vecchi loden  su lungomari sbiaditi e marciapiedi solitari.

E’ come addentrarsi  in una città invisibile, una di quelle che Calvino non ha fatto in tempo a inventare, animata e abitata da parole,  storie, idee,  odore di inchiostro e nastri che si inceppano nelle macchine da scrivere,  di fumo senza filtro e fogli accartocciati, di esistenze graffiate e ferite raccontate  forse per essere lenite.

Chiudi il catalogo e la città scompare , rinchiusa nell’odore delle pagine, là, dove deve stare,  una guardatina e via, un godimento breve in evocazioni fugaci che la propria conoscenza personale sente risuonare in sé stessa come in  piccoli agguati della memoria di letture vissute.

Poi arriva qualcuno davvero innamorato della letteratura che negli anni redige un proprio catalogo personale, si fa casa editrice delle proprie scelte  e con esso consente ad altri  l’ingresso in una di quella città, di  visitarne le case composte come tessere  l’una sull’ altra  quasi come nei fondi di certi quadri di Chagall,  trapunti di occhi e di stelle che abbagliano la notte, nel quale ognuna di quelle tessere corrisponde a uno scrittore o a un poeta . E’ la città invisibile che appare sfogliando le oltre seicento pagine del libro di Andrea Galgano che del “Mosaico” – ed.Aracne, Roma–  porta il nome e il senso della composizione unitaria di scrittori e poeti sparpagliati nei tempi, nelle storie, nelle culture e nei luoghi, da Marina Cvetaeva a Kipling, da Brodskij a Pessoa, da Teognide a Maria Luisa Spaziani.

E quelle che in un catalogo sarebbero solo apparizioni fugaci, capaci sì di aprire un mondo come una madeleine della Recherche ma di richiuderlo immediatamente, in “Mosaico” sono visite profonde, desiderate, accurate, da amici dai quali ci si vuol fermare, conoscenze nuove e sorprendenti  e ritrovamenti inaspettati visti da una prospettiva speciale. Perché qui a raccontare degli autori non è soltanto   un critico letterario ma un poeta dalla raffinatissima sensibilità, capace di farsi poesia prima ancora di emanarla  (Argini- ed Lepisma; Radici di Fiume- ed.Polo Psicodinamiche Prato) e capace di raccontare la poesia e la prosa dei grandi con la stessa grazia , lo stesso rispetto  e  l’ eleganza  con la quale evidentemente maneggia i propri sentimenti nelle creazioni personali.

Certe osservazioni  tecniche  e critiche sulle opere esaminate  elaborate da  studiosi e accademici illustri vengono da Andrea  Galgano  con umiltà e rispetto citate e virgolettate  mentre lui ne interpreta le sfaccettature,  gli odori, l’impalpabile essenza che solo le corde  di un poeta che è al tempo stesso un profondo studioso della letteratura di ogni epoca  possono cogliere e raccontare con uno stile elegantissimo che sa esaltare  i grandi pur rimanendone sempre un passo indietro, con devozione, quasi in punta di dita.

galgano 2Un’opera letteraria alta e nuova sulla letteratura.  Destinata  agli innamorati della lettura che si emozionano anche solo con un catalogo;  e  ai giovani,  cui servono  link per apprezzare e conoscere nomi che spesso la scuola non suggerisce , come  un serbatoio cui attingere sguardi preziosi  da trasformare in viaggi affascinanti nelle opere degli autori visitati.

Come quelle case, quei tetti della città invisibile, densa della sublime bellezza che la poesia e la letteratura sanno veicolare, accompagnati dalla guida di un nuovo,   giovane  Virgilio dei nostri giorni.