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L’associazione culturale Energheia ha presentato a Matera il libro “Visite eccellenti” di Beppe Lomonaco

La Nuova Basilicata – Martedì 27 marzo

Quella visita immaginaria nella Matera fascista

L’associazione culturale Energheia ha il merito di promuovere l’affermazione di talenti letterari. Un frutto cospicuo è il romanzo “Visite eccellenti” di Beppe Lo monaco, nativo di Montescaglioso. “Romanzo ironico e dinamico costruito col vigore scientifico dello scrittore che si documenta scrupolosamente su luoghi e date. Scritti con lo stile secco, rapido e senza fronzoli degli hard-boiled americani, dei quali mutua anche l’uso cromatico dello slang dialettale”, dice Mario Ventrelli nella sua arguta prefazione; “libro di lettura piacevole ma non di mera evasione”, l’ha icasticamente definito Raffaele Giuralongo nella cerimonia di presentazione curata dall’associazione e dalla libreria dell’Arco presso la Biblioteca provinciale di Matera.
Il racconto riguarda la visita a Matera, rappresentata del tutto fantasiosamente, del re Vittorio Emanuele II e di quella successiva di Achille Storace, mentre era atteso Benito Mussolini (che di fatto venne nel 1936). La narrazione è giocosa, condotta sul filo della beffa,come ha puntualizzato Giuralongo. La beffa – è ovvio – si consuma contro l’ambiente fascista, fatto di retorica vuotaggine e di sciocco servilismo. La caricatura colora di sé ogni figura e situazione, con un linguaggio spregiudicato e disinibito. L’intenzione però è seria: stigmatizzare le negatività del fascismo come fautore, oltretutto, di malcostume. Domenico Calbi, perciò non a torto ha giudicato Lo monaco uno scrittore sostanzialmente impegnato ad offrire uno spaccato di storia lucana col sottointeso intento di vaccinare i lettori da tentazioni nostalgiche, e l’arma dell’ironia è adoperata per dare maggiore efficacia al perseguimento dello scopo prefisso.
In sintonia con tale considerazione, Antonio Olivieri, mostrando una preoccupazione esagerata, ha detto che il libro serve a rafforzare il convincimento che occorre stare all’erta per evitare che il futuro riservi esperienze non dissimili dal passato. Giuseppe Mininni, che pure ha voluto dare il suo contributo di riflessione, con un’analisi puntuale ha evidenziato gli aspetti più significativi. Uno di essi è l’atmosfera sostanzialmente greve ed arida avvolgente i preparativi.