Foto incontri con gli autori

Energheia visita un gruppo di rifugiati siriani_Tripoli 2012

I rifugiati siriani in Libano. Più di quattromila siriani sono da mesi rifugiati in Libano. La cifra è fornita dall’ultimo rapporto mensile dell’Alto commissariato Onu per i rifugiati, che però non registra nella sua lista il numero completo di tutti i profughi giunti oltre confine dalla regione di Homs, epicentro della protesta, della conseguente repressione e, dall’autunno, di scontri armati tra gruppi di disertori e civili e milizie lealiste. Secondo organizzazioni non governative libanesi presenti nel nord del Libano, infatti, sono circa settemila i siriani nella regione dell’Akkar e in quella di Tripoli. Di queste, secondo la stampa libanese – che cita fonti locali di Akkar e dell’Aarsal, provincia a maggioranza sunnita della valle orientale della Beqaa – almeno 1.200 famiglie siriane non hanno più soldi per sostenere il costo degli affitti, pagati in anticipo appena giunti dalla Siria in rivolta. Le migliaia di profughi siriani da mesi presenti in Libano perché fuggiti dalla repressione nella vicina Siria non hanno diritto a essere ospitati in campi perché la loro presenza nel ‘paese dei cedri’ è da considerarsi temporanea. Lo ha affermato nei giorni scorsi Fuad Siniora, ex premier, ex ministro e ora capogruppo in parlamento del movimento guidato dal leader sunnita Saad Hariri. Il Libano ha accolto decine di migliaia di rifugiati in fuga dal conflitto in Siria negli ultimi mesi. Molti dei rifugiati vivono in condizioni di sovraffollamento, soffrono di ansia, temono per la loro salvezza e non possono avere accesso all’assistenza medica di cui hanno bisogno. Gli stessi si trovano in zone del Libano con scarse possibilità socio-economiche, aggiungendo ulteriore pressione su risorse e comunità già al limite. L’accesso alle cure mediche per i rifugiati sta diventando problematico, in particolare per quanto concerne gli ospedali e il trattamento delle malattie croniche. Un numero crescente di siriani attraversa il confine e si rifugia in Libano, dove le condizioni per i rifugiati peggiorano. Ci sono gravi problemi di sovraffollamento a Wadi Khaled nel nord del Libano e a Aarsal, nella Bejja Valley, mentre a Tripoli i costi di affitto sono ben oltre quello che possono permettersi. La maggior parte dei rifugiati sono fuggiti dalla Siria come conseguenza diretta del conflitto e il 40% ha perso membri della propria famiglia a causa delle violenze, non trovando, nel Libano, la sicurezza che pensava di trovare. Il Libano è instabile a causa della crisi siriana, come mostrano le recenti tensioni e la violenza scoppiate a Tripoli, seconda città del paese. Fra i rifugiati predomina un senso di alienazione e di perdita di speranza: sono stati messi a dura prova. Quando arrivano, la maggior parte di loro combatte per affrontare le conseguenze della violenza diretta e delle perdite subite. il 90% vede un futuro incerto e non sa se potrà tornare in Siria. La maggior parte dei rifugiati siriani in Libano dipende dall’assistenza umanitaria, ma ciò ora è in pericolo. Fino ad ora, il supporto da parte delle comunità ospitanti, del governo e delle organizzazioni umanitarie ha scongiurato una grave crisi sanitaria. A livello individuale, all’interno della comunità libanese, sono stati fatti enormi sforzi per integrare e aiutare i rifugiati siriani, ma le difficoltà dal punto di vista finanziario ora hanno portato al limite ciò che possono fare.

Tripoli_2012


Missing gallery end-tag.